Qualunque sia l’origine della parola cocktail, tra quelle proposte dalle varie leggende, una cosa è certa: la prima definizione di questa variegata bevanda – la dà un giornale di Houston nel 1806, in cui il cocktail è definito un “liquore preparato con distillati, acqua, bitter, e zucchero, che corrobo-
ra il corpo e allevia la testa”.
Circa 50 anni dopo compaiono le prime pubblicazioni e la prima guida con cocktail codificati.
Un po’ di storia
La prima guida, la “Bartender’s Guide” è del 1862, contiene una decina di cocktail codificati e viene costantemente aggiornata con i nuovi Classici.
I cocktail dell’epoca sono piuttosto semplici, con pochi ingredienti: vermouth o bitter dolci o amari e
aromatizzanti a base d’erbe oppure sono dei Sour, in cui può entrare l’acqua di soda come nei Fizz e Collins al fine di addolcire distillati piuttosto rozzi.
Amaretto sour Cocktail che unisce all’aroma di mandorla amara il profumo acidulo degli
agrumi.
Lo si prepara con:
2/3 di Amaretto di Saronno
1/3 di succo di limone.
Si mettono l’uno e l’altro in uno shaker con ghiaccio e si scuote per
7-8 secondi.
Si versa attraverso uno strainer in una doppia coppetta e si decora con una fettina d’arancia.
La versione che vi ripropongo l’ho assaggiata e provata in Germania
il nome del cocktail è :
Smash Up
ingredienti:
- 4,5 cl Disaronno
- 3,5 cl succo di lime
- 2,5 cl sciroppo homemade a base di basilico, menta e lime
Molto buono e con qualche aroma in più!! Provatelo e fatemi sapere!!
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